Fiori noi siamo che viviam d’amore

 10,00

Questo saggio di Italo Francesco Baldo riguarda le donne conosciute dal Poeta durante la sua vita. Nessuno ha mai approfondito questo tema, se vogliamo anche insolito per un poeta Sacerdote, ma, leggendo il testo, capiremo quanta stima e considerazione lo Zanella abbia provato per il mondo femminile. Nelle donne cercò la forza per poter combattere i mali dell’incredulità contemporanea; stimava e aveva fiducia nella donna colta, se non emancipata e la considerava un fattore di stabilità e un elemento di conservazione all’interno della società. Donne attente all’educazione, alla fede, alla cultura convinte che il nuovo e il moderno non devono sopraffare l’antico che resta sempre il primo fondamento da cui partire. Egli sempre apprezzò quindi l’animo femminile conscio che l’uomo senza la donna è privato di quel valore che Dio stesso gli diede: “non è bene che l’uomo sia solo, gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”. La mamma, le sorelle, le numerosissime allieve, le figlie di amici, le amiche, le spose alle quali nel giorno 6 delle nozze dedicò versi stupendi, questo è il mondo con cui soleva confrontarsi. Lo Zanella si rivolgeva alla donna sempre con modi gentili, raffinati e cortesi che non erano però, adulazione o romanticismo passionale come per Ugo Foscolo o amore platonico come fu per Giacomo Leopardi; potremo dire che la considerazione sulla donna di Zanella è più vicina al Manzoni che riconosceva nell’essere femminile una grande umanità, una predisposizione a perseguire quelli che sono i valori della vita per la famiglia e la patria e Dio.

25 disponibili

COD: 0023 Categoria: Tag: ,

Informazioni aggiuntive

Autore

Italo Francesco Baldo

Anno

2019

Pagine

220

Formato

13,5 x 20 cm.

ISBN

978.88.8449.885.4

Editore

Editrice Veneta