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La primavera di Zanella

Una poesia postuma primaverile.

da La Voce del Sileno di Italo Francesco Baldo

Maria perdona! per l’inizio della primavera è una poesia poco nota di Giacomo Zanella che fu pubblicata postuma nella rivista, edita a Torino,  “Silvio Pellico- di Lettere-Arte-Scienze”,  il 2 giugno 1895.
A fornire l’inedito, datato 28 marzo 1886, provvide l’Abate Sebastiano Rumor il grande cultore e ammiratore del poeta che raccolse molte sue “carte” mettendole a disposizione del più vasto pubblico. La redazione accolse benevolmente  la “squisita cortesia dell’illustre collaboratore” perché ritenne  che “i versi inediti dell’insigne poeta vicentino – gloria della scienza e delle lettere italiane” potessero ben trovare la prima pagina per essere conosciuti.

     La poesia ha il tono semplice che pervade l’Autore della silloge Astichello, che nelle  “minute cose”, ultima fase del suo verseggiare, trova la forza espressiva che non mancava certamente prima, ma che ora si è fatta più intensa e più vicina al cuore.

     Come per tutte le poesie, goderne la forza significa immiarsi  con il poeta – quasi una autentica empatia – e fruire del verso come se fosse il nostro.
In questa dimensione Giacomo Zanella riesce sempre a stupire e a ricordarci che l’arte coglie “a volo un tuo – natura –  fuggiasco lampo, / e con la rima o col pennel lo eterno.”

Cosi Maria perdona! raccoglie in sul far del primo tempo il fiorire ed è occasione bella di colori e di corolle, dopo il freddo verno per porgere gli auguri a Maria Alinda Bonacci Brunamonti.

Maria, perdona! Attesi
che volgessero al fine i freddi mesi
perché di brina asperso
non ti giungesse e squallido il mio verso.
Or che fiammante il sole
sveglia dal sonno anemoni e viole,
e sorride alle cune
delle candide rose e delle brune,
vorrei, Maria, che il mio
verso gli auguri, che dal cor t’invio,
a te recasse, come
aura, che lambe al salice le chiome
e di fior mille in una
nova fragranza le fragranze aduna.

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